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Sharon Gless Riflette su “Queer As Folk” e… presto una Reunion

Giovedì, 12 giugno 2014

di: Jim Alterman
Fonte: thebacklot.com
Tradotta da: Francesca
Redatta da: Marcy

Non c’è mai stato nulla di simile né mai ci sarà.

Queste sono le parole dell’attrice  Sharon Gless mentre parla della indimenticabile serie,  Queer As Folk, versione Americanadella serie Britannicadi successo, che venne trasmessa dalla Showtime dal Dicembre 2000 all’Agosto 2005.

E anche se gli attori dello show si sono impegnati in molteplici progetti –   Peter Paige  (Emmett) è Produttore Esecutivo della serie in onda sulla  ABC Family intitolata  The Fosters,  Gale   Harold  (Brian)  ha avuto ruoli in serie come  Defiance  e The SecretCircle  e  Randy Harrison (Justin) si è concentrato di più sul teatro anche se recita al fianco di  Michael Urie in   Such Good  People, che sta al momento facendo il giro del circuito festival – potrebbe esserci la speranza di rivederli tutti quanti, insieme ad Hal Sparks, Scott Lowell, Thea Gill, Michelle Clunie e, ovviamente, alla pluri-vincitrice d Emmy   Sharon Gless, nei loro vecchi ruoli?

Secondo la Gless, che ha parlato con   The Backlot  la scorsa settimana, la risposta è sì.

La carriera dell’attrice è costellata da ruoli in serie molto lunghe, incluse  Switch  (1975-78),  Cagney & Lacey  (1982-88) e  Burn Notice  (2007-13), ma parlando con lei è chiaro che QAF  le è rimasta nel cuoreed ha piacere a parlare del ruolo che il suo manager le aveva detto di non accettare, delle sue storylines preferite, di come lo show ha aiutato la comunità gay e, sì, della possibilità di rivedere i personaggi di  QAF  tornare in vita nel prossimo futuro.

Prima che lo show iniziasse e che tu entrassi a far parte del cast, ti hanno mai detto di non lavorare in una TV via cavodato che ai tempi veniva considerata inferiore agli altri network?

Sharon Gless:   Bè a dire il vero, io ero a Chicago e recitavo in una commedia scritta per me, e mentre ero lì qualcuno mi ha passato un copione sottobanco, il copione si intitolava  Queer As Folk…lo lessi e subito presi il telefono per contattare la Showtime. Ed una mia amica, che è statal’assistente di Barney [Rosenzweig, il marito della Gless] per anni, era allora assistentedi Jerry Offsay, capo della Showtime. Jerry è stato l’uomo con il coraggio di far andare   Queer as Folk  in televisione. Non so se la Showtime fu la prima a cui venne proposta la serie, ma so che Jerry fu quello ad avere il coraggio di svilupparla.

Per cui chiamai l’ufficio di Jerry perché Carole Smith, l’assistente di Barney, lavorava al tempo come assistente di Jerry. La chiamai e le dissi, ‘Avete già un cast per   Queer as Folk?’ E lei rispose, ‘No, non abbiamo ancora nessuno nel cast ma credimi, Sharon, non è un ruolo che vuoi. Ci sono pochi soldi e si gira in Canada.’ Al che io dissi, ‘Sì che lo voglio invece.’ Per cui dissero a Jerry che volevo farlo e lui mi chiamò e disse, ‘lo sai, mi piace l’idea. Credo che tu aggiungeresti classe all’intero progetto.’ E io risposi a Jerry, ‘La classenon è proprio ciò che avevo in mente.’ E così mi mandarono un biglietto aereo per Los Angeles da Chicago così che potessi incontrare Ron Cowen e Dan Lipman, gli uomini che avevano creato lo show, ed ho avuto la parte. Dopo aver letto il copione non avevo idea del perché qualcuno potesse non voler far parte di quello show.

Che cosa ti ha connesso a Debbie fin dall’inizio quando hai letto il copione?

SG:   Leggendo di lei per la prima voltaho subito pensato che fosse oltraggiosa. Ho adorato il copione. E quando sono andata ad incontrare Ron e Dan, ho detto loro, ‘So bene che la gente scrive copioni per avere finanziamenti, per trovare degli sponsor, ma alla fine non girano mai quello che c’è nel primo copione. Voglio dire, andiamo, di sicuro non metterete tutto ciò in TV.’ Ho anche detto, ‘Veramente avete intenzione di girare ogni cosa che ho letto?’ E loro hanno risposto, ‘Ogni singola cosa.’ Al che ho detto, ‘Bè, allora mettetemi sul treno. Voglio far parte di tutto questo. C’è odore di guai ed io amo i guai!’

Non ci sono stati guai. La notte della premiere in televisione, sullaShowtime, era la stessa notte delle elezioni Bush/Gore in Florida. Ricordate lo scandalo quella notte? Ebbene, nessuno ci prestò attenzione. Ma andiamo nemmeno i fondamentalisti religiosi hanno prestato attenzione [a noi]. Per cui siamo elegantemente scivolati e loro si sono scordati di arrabbiarsi con noi. E’ stata una delusione perché mi ero aspettata un sacco di guai. Ma è semplicemente diventato uno show molto, molto popolare. Se avessimo saputo che sarebbe stato un successo, avremmo tutti comprato casa a Toronto.

Una cosa che mi è sempre piaciuta è che Debbie non era soltanto la madre di Michael. Avevi la tua storia, i tuoi amori,e poi c’era la storia di tuo fratellonello show. Ti hanno dato molto da fare nello show.

SG:  E’ vero, e originariamente non era così. Ma poi ho detto, ‘Vorrei davvero farlo,’ ed ho avuto la parte, e a quel punto hanno iniziato a scrivere per Debbie. E sono stati fantastici. Ron e Dan hanno continuato a far crescere il personaggio. Nella versione Britannica non aveva un gran ruoloda ciò che so. Ron e Dan mi hanno chiesto di non guardarla. ‘Sì, va bene.’ Hanno detto, ‘Bè sappiamo quanto sei Anglofila’ ed è vero, amo gli inglesi. Si preoccupavano che volessi copiarequello che gli altri avevano fatto col personaggio. E hanno detto, ‘non vogliamo una copia. Devi far tuo il personaggio.’ Ed avevano ragione.

Essere parte dello show ha alterato la tua opinionesui gay e le loro relazioni in qualche modo?

SG:   Mi ha educato. Sono sempre stata coinvolta nella comunità gay. Sembrerà un cliché, ma alcuni dei miei migliori amici sono gay. Ho imparato così tanto. C’e stato molto mal di cuoreriguardo ai problemiche la comunità gay deve affrontare. Io non avevo capito cosa stesse succedendoed aver fatto parte dello show negli annimi ha fatto imparare, e questa è la cosa migliore che ho ottenuto dalla serie,e mi ha reso più attivain favore della comunità gay perché ora capisco. Io non sono gay. Non ho provato quel dolore ma ho amici che amo molto. Per cui ora esco e lotto per il matrimonio gay e per l’uguaglianza. Pensavo di sapere tutto. Non era così. Non sapevo nulla. Sapevo solo che gli uomini gay sono le migliori amiche possibili. [ ride]

Ma è così! [ risate]  C’è stata una storyline di Debbieche ti ricordi di più o in modo differenteda tutte le altre?

SG:   Cielo, fammi pensare. I ragazzi avevano le loro storiee lei ne faceva parteperché era la madre di tutti loro. Ma per quanto riguarda la storia personale di Debbie, ho amato la transizioneche hanno creato per lei quando ha conosciuto e odiato il poliziotto (Carl, interpretato da Peter MacNeill). Lei lo odiava all’inizio. Era un poliziotto omofoboma poi ho adorato la sessualità che hanno scritto per lei.

Tutti i ragazzi dello show e le due ragazze, venivano sempre chiamati nell’ufficio del produttore ogni settimana, non so se lo sapevi, c’era il cinematografo e anche Ron e Dan erano presenti. Ed agli attori veniva chiesto di parlare di cosa li metteva a disagio, gli venivano presentate le scenedi nudoe gli veniva detto come sarebbero stati protetti. E ciò veniva fatto come cortesiaagli attori, per metterli a proprio agio. Niente era lasciato al caso nello show.

Ebbene, quando Debbie si innamora del poliziotto, sono stata chiamata anche io con lui [Peter]. Due vecchietti seduti sul divano come ragazzini, [ai quali viene chiesto] ‘c’è qualcosa di cui volete parlare riguardo al primo bacio?’ E’ solo un bacio…ma un bacio buono. [ ride] Erano così seri, Jim. Hanno detto, ‘Volete provare il bacio ora di fronte a noi per vedere se siete a vostro agio?’ E io, ‘No!’ Ho adorato che facessero in modo che una donna di quell’età avesse una sessualitàe che avesse cambiato quell’uomo, che all’inizio era omofobo.

Me lo ricordo bene.

SG:   Ti ricordi la scena con i ragazzi, lei non voleva far sesso con [Carl] perché pensava di non saperci fare.

Me lo ricordo eccome!

SG:   Due dei ragazzi le insegnano a fare un pompino in cucina. Ti ricordi? Mio marito era sul setquel giorno. Io facevo finta di succhiare un vibratore, ricordi? E speravo che da fuori del set, si sentisse una voce che diceva, ‘a lei non servono lezioni’ ma invece se ne è stato seduto lì a guardarmi recitare in quella meravigliosascenacon Peter Paige e Scott Lowell. E loro le insegnano beneper cui Carl pensa che lei sia una professionistae non vuole più vederlo. Ti ricordi? Non sono più usciti insieme e lui ha detto, ‘tesoro, sei una professionista.’ [ ride]

E alla fine si fidanzano e lei è così felice. E poi suo figlio [Michael] non può rientrare in America. E’ andato a Toronto e ha sposato il suo compagno [Ben, interpretato da Robert Gant] e non è stato loro concesso di rientrare come coppia legalmente sposatae allora lei rompe il fidanzamento e dice ‘finchè a mio figlio non sarà concesso di sposarsi, non lo farò nemmeno io.’ E per Debbie, credo che lei abbia insegnato ai ragazzi a crescere e cambiare. Era uno dei suoi propositi nello show con la sua boccaccia e tutto il resto. Ma aveva il cuore al posto giusto.

Quando esci, i tuoi fans cosa ti chiedono di più? Ti chiedono di  Cagney & Lacey? O magari di  Queer as Folk? O  Burn Notice?

E’ diviso equamente. Dipende dall’età del fan. I più vecchi, uomini e donne, commentano Cagney and Lacey. Gli uomini gay parlano quasi solo di Queer as Folk. E lo adoro, non voglio che se lo dimentichino mai. E poi c’è un gruppo di diversa età che parla di  Burn  perché quello show si rivolgeva ad un pubblico dai dieci ai novant’anni.

Essere stata in una serie di successo è una delle mie cose preferite. Alla fine di Queer As Folk ci chiesero,qual è la cosa più orgasmica? E tutti hanno parlato di cose sessualima io ho detto ‘una serie TV di successo.’ Ecco cosa è orgasmico per me. [ride] Ma è perché in tal modo puoi vedere il personaggio crescere. Tutti cambiamo e invecchiamo, o almeno si spera. Impariamo e diventiamo più compassionevoli, si spera.

La cosa migliore, credo, è ricevere lettere di persone che mi dicono di aver fatto sedere la loro madre o il loro padre, di solito è la madre, i ragazzi gay non sanno come dire, ‘Sono gay,’ per cui le fanno sedere e fanno loro vedere Debbie. O magari ci sono genitori che non accettano la loro omosessualitàe allora i ragazzi gli chiedono per favore di guardare  Queer as Folk. Un ragazzo mi ha scritto che  Queer as Folk gli ha salvato la vita. Ha detto, ‘Penso che molti ragazzi siano sull’orlo del suicidioperché non hanno nessuno che li ascolti o li capisca.’ Ha detto, ‘il mio migliore amico non è stato fortunato come me.   Queer as Folk  ancora non c’eraed ora lui è morto.’ E ho pensato, ‘wow, l’impatto della televisioneè fantastico!’

Se venissero da te e ti dicessero, ‘Facciamo un film’ o ‘giriamo un altro paio di episodi,’ accetteresti?

SG:   E’ esattamente ciò che vogliamo fare. Vogliamo are un film. Insomma, l’intero cast si è incontrato a Los Angeles per vedere quanti di noi volessero prender partee abbiamo tutti detto di sì. Per cui ora spero che la Showtime, che questo mese manda in onda di nuovo lo show, si renda conto di quante persone ancora amano la serie ed i personaggi. Penso sia ora che i personaggi si incontrino ancora. Non c’è mai stato nulla di simile né mai ci sarà.

Queer As Folk   va di nuovo in onda sulla Showtime insieme con  The L Word  per il resto del mesee continuerà sino a Novembre.




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