Martedì, 9 giugno 2015
di: Kevin O'Keeffe
Fonte: mic.com
Tradotto da: Klaudia62
Redatto da: Marcy
La rete è la ABC Family. Gli show di cui stiamo parlando sono "The Fosters" e "Becoming us". E sono la rappresentazione di come la televisione LGBTQ sia cresciuta negli ultimi 15 anni. Finalmente la "TV gay" sembra essere varia esattamente come i gruppi che rappresenta.
Eppure niente di tutto ciò sarebbe possibile se non fosse stato per gli show che posero le fondamenta anni fa, uno dei quali, Queer as Folk, ha riunito i suoi creatori ed alcuni membri importanti del cast venerdì scorso al ATX Television Festival per un ricordo affettuoso di come tutto è avvenuto. Il loro panel ha rivelato che, per quanto strano possa sembrare, la loro serie, e gli ultimi show più orientati verso un pubblico familiare di cui sopra, non sono poi così diversi tra loro come appaiono.
Un decennio e mezzo fa, la Showtime mandò in onda la prima stagione di Queer as Folk, un adattamento di una serie inglese caratterizzata da un gruppo ricco di personaggi gay e lesbiche. Mostrando il sesso e la sessualità in maniera schietta, lo show era quasi solitario nel panorama della "TV gay", praticamente solo in compagnia del ben più casto "Will e Grace" della NBC.
"E' stato un grande problema nel settore allora",l’attore Peter Paige (Emmett) ci ha detto venerdì facendo riferimento alla programmazione esplicitamente gay. E’ stato un problema talmente grande che, secondo il creatore Daniel Lipman, nessuna delle principali agenzie aveva permesso ai propri attori di presentarsi ai casting.
Per fortuna, Queer as Folk ha trovato rapidamente il cast giusto. Alcuni di loro, come l'attore gay dichiarato Randy Harrison (Justin),si sono tuffati nel progetto. "Sapevo esattamente che cosa sarebbe stato, socialmente e politicamente", ha detto al panel di venerdì. "[Ma] ero molto giovane, molto ingenuo e non avevo chi mi rappresentasse".
Altri avevano domande, ma non esitazioni, come Gale Harold (Brian), il protagonista della serie. Essendo un uomo etero, voleva assicurarsi di rappresentare in maniera giusta gli uomini e le donne omosessuali che conosceva. "La mia preoccupazione principale era quella di non deludere gli amici con cui ero cresciuto", ha detto Harold.
Dopo aver impostato il cast, Queer as Folk si preparò a produrre 83 episodi di un onesto ed appassionato programma sulla storia di un gruppo di uomini e donne omosessuali. Ha presto causato una reazione negativa nella comunità gay, a causa del suo contenuto sessuale crudo e dei suoi personaggi disegnati non per ignorare i cliché, ma per abbracciarli.
"Abbiamo smesso di chiedere scusa per gli stereotipi. Noi li abbiamo abbracciati e li abbiamo superati." ha detto Paige al Panel.
I fan di "Looking" della HBO o di "Glee" della Fox potrebbero riconoscere questo tipo di reazione. Entrambi questi show hanno acquisito la loro quota di detrattori nelle loro otto stagioni complessive. Il primo è stato chiamato noioso da diversi commentatori gay. Il secondo è stato ampiamente criticato, alcune di queste critiche erano causate dal trattamento riservato al personaggio gay di punta Kurt Hummel. (Certo, bisogna ammettere che parte dell'odio verso di lui nasceva dal fatto che non era ritenuto bravo)
Questo tipo di disunione può essere inevitabile quando si scrive della "TV gay ". Come ha detto Robert Gant (Ben), altra star dello show, in un'intervista a Mic dopo il panel, gli show come Queer as Folk correranno sempre il rischio di rappresentare una parte della cultura gay che le persone di detta cultura non vorrebbero vedere esposta.
"Mandare in onda queste cose, sbandierare i panni sporchi che noi a fatica teniamo nascosti al mondo, è stato davvero spaventoso per la gente. Alcune persone hanno avuto reazioni molto negative", ha detto Gant. "Le persone si trascinavano dietro le proprie battaglie."
Paige questo lo sa bene. Quello che un tempo era un attore di Queer as Folk si trova ora dall'altro lato della telecamera come creatore e scrittore. Lui è una delle menti dietro "The Fosters", lo show del produttore esecutivo Jennifer Lopez che ci racconta di una coppia interrazziale di lesbiche e della loro famiglia di figli - adottati, biologici ed in affidamento - anche esso protagonista di un panel al ATX Television Festival. Paige e lo show hanno avuto reazioni negative a causa di uno sviluppo della trama della scorsa stagione che ha visto due ragazzini di 13 anni e dello stesso sesso scambiarsi un casto bacio. Come ha osservato Paige dopo il panel, anche parte della stampa gay era diffidente.
"Non c'è nulla in questo bacio che non abbiamo già visto in precedenza, a parte il fatto che si tratta di due ragazzi dello stesso sesso", ha detto Paige a Mic. "Dobbiamo smettere, come comunità, di chiedere scusa per il fatto che gli adulti gay siano stati in primis dei ragazzini gay. E' giusto riconoscere questa cosa. Non fa di noi dei pedofili".
Eppure, come ha osservato Paige, il "99,95%" delle reazioni sono state positive. E’ quasi impossibile dubitare delle intenzioni di uno show come "The Fosters", che annovera tra il suo cast oltre alla coppia gay-interrazziale già citata, anche adolescenti gay e un maschio trans, così come diversi uomini e donne appartenenti ad una vasta gamma di etnie.
"Che ci crediate o no, non è che noi abbiamo pescato a caso nel calderone" che è il mondo del LGBTQ durante i casting, ha detto Paige. "E'solo che abbiamo il privilegio di avere il supporto di una rete che è incredibilmente aperta ed un gruppo di scrittori che sono davvero qualche cosa di diverso."
Oggi, la programmazione LGBTQ è straordinariamente varia. C'è un’offerta di sceneggiature come il "Faking It" di MTV, o i favoriti degli streaming come "Transparent" di Amazon e "Orange is the new black" di Netflix. L'attuale generazione di spettacoli focalizzati sugli argomenti LGBTQ presenta un vero e proprio arcobaleno: personaggi lesbiche, bisessuali, transessuali e gay. Ci sono uomini e donne non bianchi e queer in show come "Empire". La più recente vincitrice della gara tra DragQueen di RuPaul, Violet Chachki, è genderqueer.
Non solo, ma questi spettacoli presentano diversi tipi di famiglie. Ci sono le famiglie di "The Fosters" e di "Becoming us", che fanno onore allo slogandi un tempo dell'ABC Family, "Un nuovo tipo di famiglia". Ci sono le sorelle DragQueen del Drag Race ed il clan del penitenziario di Litchfield di OINTB. Anche "Modern Family", che risulta abbastanza puritano se confrontato con alcuni di questi show, mostra una famiglia gay allo stesso modo in cui rappresenta una storia d’amore interraziale tra persone con grande differenza d’età ed un nucleo familiare di tipo tradizionale.
Rappresentazione: Ci stai nuotando in mezzo.
Tutto questo è parte integrante dell'eredità lasciata da Queer as Folk. Quella serie può anche non essere stata in grado di rappresentare la totalità della cultura LGBTQ in soli 83 episodi, ma, insieme a "Will e Grace", ha rotto i confini che rinchiudevano l'omosessualità e ha reso la televisione quello che è oggi. Ognuno di essi ha rappresentato il proprio cast non solo come amici, ma ad un livello più ampio, come una collettiva. Erano le origini dei nuovi tipi di famiglie. La loro diversità ha contribuito a rendere questo periodo d'oro della televisione ancora più colorato.
"Insomma, per eliminare tutte le chiacchere.... i creativi hanno dovuto correre i rischi maggiori", ha detto Paige su questo cambio di tendenza. "E' stata creata questa incredibile opportunità. Guardate alla diversità di tutto ciò che è passato in TV negli ultimi 20 anni. E' qualche cosa di imperscrutabile."